From: maoist <ro.red@libero.it>
Date: 2011/3/25
Subject: [** MAOIST_REVOLUTION **] Anti fascist battle in Palermo with red block, Maoist youth organisation under leadership of Maoist Communist Party of Italy [2 Attachments]
To:
PCm italy sends
antifascist battle in Palermo with red block, youth maoist organisation of
PCm Italy
in italian newspaper
Dieci feriti (nove poliziotti e un manifestante). Cassonetti, vasi e blocchi
di pietra divelti. Questo il bilancio degli scontri organizzati da red block
e centri sociali per impedire la presentazione al Mondadori Multicenter del
libro "Nessun dolore", organizzata dai militanti palermitani di CasaPounddi
ROMINA MARCECA e DARIO PRESTIGIACOMO
Sono arrivati con i caschi in testa e le sciarpe sul viso. Armati di
bastoni, pietre, bottiglie e latte di vernice. Quello che si temeva da
giorni è accaduto. Per un'ora il salotto della città, tra piazza Verdi e via
Ruggero Settimo, è diventato l'epicentro di una guerriglia urbana. E alla
fine, quando l'aria appestata dai lacrimogeni si è rarefatta, i cassonetti e
i cestini per i rifiuti distrutti sono stati tolti dalle strade assieme a
cocci di vetro e pietre, c'è stata la conta dei feriti.
Dieci in tutto: nove poliziotti e un manifestante con un sopracciglio
spaccato da un colpo di manganello. Una guerriglia scatenata dai Red Block e
dal centro sociale "Anomalia" per tentare di impedire la presentazione del
libro "Nessun dolore", romanzo di Domenico Di Tullio che racconta la storia
di CasaPound, organizzazione di estrema destra.
Da una parte la "zona rossa", creata con uno spiegamento straordinario di
forze di polizia a protezione del Mondadori Multicenter, dove si erano
radunati una sessantina di militanti di CasaPound. Dall'altra un centinaio
di manifestanti: qualcuno armato solo di megafono e volantini, altri invece
pronti allo scontro. Un pomeriggio di alta tensione, cominciato alle 15,30,
quando la Mondadori chiude gli ingressi. Tra i ragazzi di CasaPound il
nervosismo è palpabile. A dare loro manforte sono arrivati i militanti di
Roma, ma anche quelli della Giovane Italia, de La Destra e dello Spazio
sociale Cervantes di Catania. In tutto, sono anche loro un centinaio. A
circondarli ci sono nove camionette e ottanta tra poliziotti, carabinieri e
finanzieri.
A completare il plotone di sicurezza, i 14 vigilantes chiamati dalla
Mondadori.
La temperatura comincia a salire. Si sparge la voce che un gruppo di
manifestanti si è messo in marcia dal centro sociale "Anomalia" di via
Archirafi. Manca un quarto d'ora alle quattro: i poliziotti scendono dalle
camionette e, con l'aiuto dei vigili urbani, chiudono l'accesso ad auto e
pedoni nel tratto di via Ruggero Settimo tra via Emerico Amari e via Cavour.
Presidiate anche le strade laterali vengono presidiate. Il grosso dei
poliziotti si schiera con caschi, manganelli e scudi all'angolo con via
Cavour, in modo da chiudere via Ruggero Settimo: l'obiettivo è fermare i
manifestanti lontano dalla Mondadori.
I primi ad arrivare sono gli studenti dei Collettivi e un gruppetto di
sindacalisti dello Slai-Cobas, in tutto una cinquantina, che si radunano
all'angolo tra piazza Verdi e via Volturno, a una decina di metri dal
cordone di polizia. Sono le 16. La situazione appare ancora sotto controllo.
I ragazzi dei Collettivi hanno il volto scoperto, intonano cori e
distribuiscono volantini. Per qualche minuto, tra i manifestanti e dentro la
zona rossa cala il silenzio. Ma è solo il preludio della guerriglia.
Alle 17 da via Volturno spuntano una quarantina di giovani con il volto
coperto e il casco. Si muovono come una piccola legione romana: in mano
hanno bastoni di legno, bottiglie di vetro, pietre e sacchi di vernice. Sono
i Red Block e gli autonomi di "Anomalia". Si piazzano tra il cordone della
polizia e i ragazzi dei Collettivi. Passano pochi minuti. Una breve
sassaiola, quindi parte l'assalto.
Lo scontro è duro, i poliziotti riescono a disperdere gli assedianti e
tornano a bloccare l'accesso di via Ruggero Settimo. A una cinquantina di
metri, davanti al teatro Massimo, i Red Block si ricompattano e lanciano
pietre, bottiglie, sacchetti di vernice e fumogeni, che finiscono contro gli
agenti e le vetrine. In strada si scatena il panico. I passanti si riparano
lontano dagli scontri. I carabinieri mettono in salvo una mamma col
passeggino, così come una scolaresca di Como.
Gli autonomi distruggono i cestini dei rifiuti, le fioriere e i blocchi di
pietra dell'area pedonale di via Spinuzza. La polizia risponde con i
lacrimogeni, prima di partire alla carica con le camionette. Nella zona non
c'è più un negozio aperto.
Alle 17,20 i Red Block riprendono la posizione in via Maqueda e con i vasi e
un cassonetto formano una trincea. La sassaiola riparte, così come il lancio
dei fumogeni da parte della polizia. Ci vorrà una seconda carica, stavolta
molto più dura, per disperdere definitivamente gli ultimi assedianti. La
guerriglia finisce intorno alle 17,30. A terra rimangono la testa di un
martello, alcuni tondini di ferro, pietre e cocci di vetro. In strada torna
la calma. Alla Mondadori inizia la presentazione, ma la libreria resterà
presidiata per tutta la notte dalle forze dell'ordine che sequestrano tutte
le telecamere della zona per individuare i responsabili della guerriglia.
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Palash Biswas
Pl Read:
http://nandigramunited-banga.blogspot.com/
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